Storia
Con il 1345 abbiamo la prima notizia concernente la parrocchia di
Montessoro, all'epoca ancora denominata « Brundium ». Nel
citato anno infatti, il 26 di marzo, prete Corrado della
castellania della Pietra, eletto ministro di S. Andrea di
Brundio, ossia de' Biondi, della pievania di Roccaforte,
costituiva prete Bertolino, ministro di S. Maria di Cosola e
Parissino, ministro di S. Lorenzo di Cabella suoi procuratori per
chiederne la conferma al vescovo di Tortona Percivalle Fieschi.
La laconicità della citazione non ci consente divagazioni di
sorta. La notizia però ci offre la possibilità di poter
stabilire che già in quella lontana epoca esisteva la chiesa
parrocchiale di Montessoro.
Il 12 ottobre 1580 reggeva la chiesa Parrocchiale di S. Andrea di
Montessoro il mercenario Frà Giovanni de Castro di nazionalità
spagnuola; la chiesa mancava dei titolare. Nel 1585 la
parrocchiale aveva un solo altare; il visitatore incuorava i
parrocchiani a costituire la Compagnia del SS. Sacramento, a
costruire il soffitto della chiesa, a far dipingere l'immagine di
S. Giovanni Battista nel «muro» ov'era il fonte battesimale che
mancava di tela serica per coprirlo; lo stesso visitatore inoltre
ordinava che si costruisse la porta al cimitero e che si ponesse
nello stesso una croce lignea, il tutto sotto pena di interdetto
alla parrocchia.
Nel 1596 il vescovo di Tortona Maffeo Gambara visitava la Parrocchia.
Dalla relazione relativa alla visita si ha: « Chiesa di S.
Andrea Parrocchiale di Montmoro, sottoposta alla suddetta pieve
(Roccaforte) con ville e fuochi ad essa sottoposte: la villa del
Piazzo fuochi 15, la villa del Borgo fuochi 15, la villa dei
Biondi nella quale sono fuochi 20, la villa di Caforenga nella
quale sono fuochi 5, la villa del Monte con fuochi 11
(Montecanne); li patroni di queste sono l'Ill.mo Cattaneo
Spinola, Gerolamo, Ambrogio, l'Ill.mo Carlo di Darnise,
Carlo di Sisola ed il sig. Giorgio suo fratello, il sig. Capitano
Guglielmo et Battista tutti Spinoli ».
Lo stesso visitatore ordinava poi che la cappella di S. Stefano
presso l'Isola (Isola del Cantone) dipendente dalla cura di
Montessoro venisse riparata decentemente o demolita.
Documenti concernenti le visite del 1600 alla chiesa parrocchiale
di Montessoro ci forniscono le seguenti interessanti
notizie: « Montesoro, titolo di S. Andrea,
feudo del Sig. Giorgio et Sig. Carlo Spinola et Gerolamo q.
Azzelino et Catanco et Ambrosio Spinoli et sig. barone, fuochi
107 et Marmasana et Casizza et Biondi (Montessoro) et altre ville, in tutto
anime cinquecento da comunione, reddito quindici mine e medio di
grano in primizie et in possessione, rettore fra Giacomo Rodoani
franciscano ». Le notizie concernenti Marmassana danno: «
Marmassana titolo S. Michele; vi è la Compagnia del SS.
Sacramento a Montissoro e le messe si dicono delle tre le due
domeniche a Montesoro, la terza a Marmassana et il martedí et
sabbato et ivi si seppellisce et si battezza (a Montessoro) ».
Tra le citate note del 1600 trova menzione la cappella del Piazzo
che è chiamata « Oratorio al titulo di S. Rocco della villa del
Piagio annessa alla parrocchiale di S. Andrea ». Il reddito
di questa cappella era di un pezzo di terra e la cappella aveva
un solo altare, senza obbligo di servizio.
Altro oratorio a titolo di S. Stefano era al Piano, oratorio al
titolo di S. Michele a Marmassana, già chiesa parrocchiale ed
oratorio di S. Rocco al Piaggio. Mons. Carlo Settala
visitava ancora la parrocchia di Montessoro il 27 settembre 1669;
rettore era ancora Don Antonio Celio. Il reddito parrocchiale era
sceso a scudi 60, le anime da comunione erano sempre 500 e la
popolazione 650. Nella chiesa sono sempre due altari. Nella
stessa in tre cassette erano conservate le S. Reliquie di S.
Gregorio martire, S. Vitale, S. Narciso, S. Fiorenzo, S. Agapito,
S. Fortunato martire, S. Fausto, S. Annio, S. Felicissimo, S.
Sabina, S. Eufemia, S. Bonifacio, S. Pastore martire, S. Felice e
S. Filico.
Nel 1787 visitava le chiese parrocchiali di Montessoro e
Marmassana il vescovo di Tortona Mons. Peyretti. Dai verbali
delle stesse risulta che la chiesa di Montessoro aveva in quella
epoca quattro altari dedicati al SS. Rosario, alla Madonna del
Carmine, al SS. Crocifisso ed alle S. Relique, piú l'altare
maggiore; quella di Marmassana aveva quattro altari dedicati al .
SS. Rosario, S. Anna, S. Luigi Gonzaga e S. Reliquie.
Tratto da: "Storia dei Comuni e delle Parrocchie della diocesi di Tortona" di Mons. Clelio Goggi
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La chiesa parrocchiale di Montessoro
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